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LA CURVA NORD E' IL TUO CUORE

Un sito interamente dedicato al Grifo,del presente,del passato e del futuro...Un Perugia con una storia molto lunga alle spalle e prestigiosa,ma ora un momento difficile si sta attravrsando...da quattro anni il nostro amato Grifo annaspa nella Serie C1 (Lega Pro,Prima Divisione)senza riuscire a venirne fuori.L' impresa è stata sfiorata l'anno scorso (Stag. 2007/2008) con l'arrivo ai Play-Off,ma a causa dell' Ancona (poi promossa in Serie B) la promozione è mancata !Ho sentito il dovere di creare questo Blog per stare vicino al Perugia e a Perugia,in un momento (calcsticamente parlando) abbastanza DIFFICILE !!

16/04/09

Introduzione Del Blog


Cari lettori,
Ormai quest'anno calcistico è quasi volto al termine e il Sito Internet è in fase si sperimentazione,ma da quest'estate su QUESTO sito internet riporteremo TUTTI gli aggiornamenti sia di mercato,ma soprattutto sarete sempre e costantemente aggiornati sulle gare del Perugia...

Grazie per la collaborazione

GiovyPG

Il Perugia Calcio


Il Perugia Calcio, già Associazione Calcio Perugia, è la maggiore società calcistica di Perugia, attualmente militante nella Lega Pro Prima Divisione.
Prima società a rimanere imbattuta in Serie A per un'intera stagione (1978-79), il Perugia a cavallo tra la fine degli anni novanta ed i primi del 2000 è divenuto celebre per la sua attività di scoperta di talenti, sconosciuti ai più, provenienti sia dalle serie inferiori del campionato italiano, sia dai campi di calcio di ogni parte del mondo.
I colori sociali prevedono maglia rossa, calzoncini bianchi e calzettoni rossi, mentre in trasferta possono essere usati maglia bianca, calzoncini rossi e calzettoni bianchi.

15/04/09

Storia del Perugia Calcio

La più antica associazione sportiva cittadina, l'US Fortebraccio costituitasi nel 1890, dedica una propria sezione al "gioco della palla al calcio" nel 1901. L' AC Perugia nasce il 9 giugno 1905 dalla collaborazione tra la società ginnica Libertas e l'US "Braccio Fortebraccio". I primi anni di vita del sodalizio sono caratterizzati da una forte rivalità tra le due opposte fazioni per il primato dello sport cittadino.Nel 1907 a Perugia viene organizzato un torneo a 3 con la partecipazione di Lazio e Siena. Sempre nel capoluogo umbro nel 1910 si disputano i primi campionati sportivi universitari, e nel calcio a vincere è la formazione del Torino, mentre il Perugia si classifica quarto. Nel 1911 e nel 1912 partecipa ai tornei interregionali organizzati dall'Umbria sportiva entrambi vinti dal Roman Footbal Club, nei quali il Perugia si mette in mostra battendo per 2-0 l'Anconitana e per 6-0 lo Spoleto. Il 1912 è l'anno in cui si costituisce il Comitato promotore per la costruzione di uno Stadio perugino. Difatti la società non ha un vero e proprio campo sportivo, le gare e gli allenamenti si svolgono sul piazzone di Piazza d'Armi, l'odierna Piazza Partigiani, che viene pionieristicamente segnata col gesso. Dopo il primo conflitto mondiale nel 1919 i reduci decidono di riunirsi in un'unica società calcistica che prende il nome di Società Sportiva Perugia. Nel 1922 il campo di gioco di Piazza D'Armi viene dotato di una tribuna in legno per gli spettatori. In questi anni il Perugia ha un'attività prevalentemente regionale, incontrandosi con Terni, Siena, Ancona, Tiferno, Foligno, Tolentino, Maceratese.I giocatori più significativi degli anni venti sono Brugalossi e Cesare Della Torre.Nel 1930 la società riprende l'originaria denominazione di Associazione Calcio Perugia. Nel 1931, sotto la guida dell'allenatore Andrea Kutick il Perugia vince il torneo di Prima Divisione. Nella stagione 1931/32 il Perugia arriva ad un passo dalla Serie B, ma perde per 3-2 a Genova in casa della Sampierdanese.
Nella stagione 1933/34 il Perugia raggiunge per la prima volta nella sua storia la Serie B, vincendo il Girone B con 5 punti di vantaggio sul Modena e 7 sul Bari (quell'anno i gironi vennero organizzati con un criterio geografico longitudinale). In quegli anni si misero particolarmente in luce il terzino perugino Gino Nebbia (in seguito passato al Modena), il veloce centrocampista Peppino Vitalesta (poi squalificato a vita per un pugno dato all'arbitro al termine di Perugia-Pro Patria) e la punta Tiberti (nel 1934 passato alla Juventus). La squadra della promozione viene difatti smantellata ed al termine della stagione 1933/34 il Perugia è retrocesso. È un nuovo periodo nero per il Perugia, che si ritrova per diversi anni nelle divisioni inferiori. Il 1937 è una data importante per il calcio perugino, poiché è l'anno di costruzione del vecchio stadio Santa Giuliana, oggi adibito a campo d'atletica. Nel 1939 la squadra, nella quale debutta il mediano Guido Mazzetti, viene affidata all'allenatore ungherese Peich e si ritrova dopo poche giornate in testa alla classifica, salvo poi cessare l'attività per gli eventi bellici della II guerra mondiale. Al termine della guerra il Perugia viene ricostituito da Giorgio Bottelli, e la squadra, nelle cui fila giocano anche militari inglesi degli eserciti alleati che hanno occupato la regione, gioca in ambito regionale col Magione, il Gubbio ed il Foligno. Nel 1945/46 il Perugia allenato da Mario Malatesta e trascinato da Alberto Galassi (uno dei più prolifici attaccanti italiani, che segnò in quella stagione addirittura 35 reti, guadagnandosi infatti l'ingaggio in Serie A da parte del Bologna) vince il campionato ed arriva la seconda promozione in B della storia. La squadra vi rimane per sole due stagioni salvo poi risprofondare negli anni successivi addirittura in IV serie.Nel 1950 Lino Spagnoli fonda il "Grifo", un vivaio giovanile dal quale la prima squadra attingerà sovente negli anni a venire. Dal 1953 al 1966 il Perugia cresce sotto la presidenza dapprima di Gaetano Salvi, poi di Orlando Baldoni ed in questo periodo la squadra si stabilizza in maniera definitiva in C, e sfiora nella stagione 1954/55 la promozione in B, venendo preceduto nel proprio girone soltanto dal Prato. In quegli anni la squadra, che è allenata da Guido Mazzetti (che poi va a Livorno ma ritorna nel 1960), Korostolev ed Egizio Rubino, ha tra le propria fila il giovane portiere folignate Lamberto Boranga, il giovane centravanti Ilario Castagner e l'attaccante perugino Dante Fortini.Il 1966 è un anno cruciale per la storia del Perugia, è l'anno in cui subentra alla Presidenza Lino Spagnoli, importante imprenditore perugino. La stagione 1966/67 è quella della promozione in B all'ultima giornata,anche se il club ebbe la meglio di un'agguerrita Maceratese e grazie ,soprattutto, alla vittoria tra le mura amiche nello scontro diretto i "Grifoni" poterono vincere il proprio girone con un punto di vantaggio sui marchigiani.La promozione arriva il 20 maggio del 1967 e l'autore della rete decisiva contro la Sambenedettese è un attaccante perugino, Eros Lolli. I festeggiamenti furono grandi ed un'intera regione si lasciò coinvolgere dall'impresa di un città che voleva entrare nel panorama del calcio nazionale per lasciarvi la sua impronta. La squadra era allenata da Guido Mazzetti, ed i protagonisti della stagione furono la mezzala Carlo Azzali e le punte Gigi Gabetto (figlio di Guglielmo Gabetto del Grande Torino) ed Angelo Montenovo. Dal 1967 al 1974, il Perugia disputa campionati di Serie B di buon livello, rischiando la retrocessione solo nelle stagioni 1967-68, quando ottiene la salvezza dopo una serie interminabile di spareggi e 1973-74, quando la raggiunge all'ultima domenica, vincendo 2-0 sul campo di Parma.Ma è nel campionato seguente, 1974-75, l'ottavo consecutivo in Serie B, che avviene la vera e propria svolta. La società si rinnova, con l'avvento alla presidenza dell'imprenditore pugliese Franco D'Attoma, e con un nuovo staff tecnico e dirigenziale. L'allenatore è Ilario Castagner, il direttore sportivo è Silvano Ramaccioni, il preparatore atletico è Giorgio Molini. Nuovi anche molti giocatori, come Renato Curi (che morirà in campo il 30 ottobre 1977), Franco Vannini e Paolo Sollier, alcuni dei quali alla loro prima esperienza nel torneo cadetto. L'obiettivo è quello di disputare una stagione tranquilla, tale da garantire una salvezza meno sofferta di quella ottenuta l'anno precedente.Tuttavia, fin dalle prime partite, si capisce che le ambizioni della squadra possano andare ben oltre quell'obiettivo. Con un gioco moderno e convincente, sostenuto da un rendimento atletico ottimale, il Perugia si mantiene nelle posizioni di testa fin dalle prime domeniche di campionato, riuscendo a tenere il passo del Verona, retrocessa a tavolino dalla Serie A e data come favorita per la vittoria finale. L'8 dicembre, dopo undici giornate, i biancorossi sono secondi, ad un solo punto dagli scaligeri, in virtù di sette vittorie, tre pareggi ed una sconfitta. Poi, alla dodicesima giornata, il 15 dicembre, dopo il successo casalingo per 3-1 sul Taranto, e la sconfitta del Verona per 1-0 a Foggia, scavalcano i gialloblù e guadagnano la vetta della classifica, che manterranno sino a giugno. La partita con il Novara, l'ultima giocata al Santa Giuliana, il 22 giugno, vinta 2-1, suggella la conclusione di una stagione indimenticabile. Il Perugia è promosso in Serie A, con tre punti di vantaggio sul Como e quattro sul Verona. Formazione tipo: Marconcini; Nappi, Raffaeli; Savoia, Frosio, Picella; Scarpa, Curi, Sollier, Vannini, Pellizzaro. Gli altri giocatori impiegati sono il portiere Malizia; i difensori Baiardo, Petraz e Giubilei; i centrocampisti Amenta, Tinaglia e Sabatini e gli attaccanti Marchei e Vitulano.Nelle prime tre stagioni in Serie A il Perugia riesce a centrare non solo l'obiettivo della salvezza, ma a realizzare una costante crescita di livello, che consentirà alla squadra di raggiungere posizioni di classifica medio alte, e di compiere imprese che per una compagine di provincia erano considerate all'epoca proibitive, come battere la Juventus e il Torino. I Grifoni diventano la squadra simpatia e i giornali cominciano a parlare di "Perugia dei miracoli".
Nella stagione 1978-79, il Perugia diventa la prima squadra a completare il campionato di Serie A senza perdere una partita e restando in lotta fino alle ultime giornate per la conquista dello scudetto. Con un alto numero di pareggi (19 su 30 partite), il Perugia si piazza secondo dietro al Milan. È questo il miglior piazzamento della squadra in Serie A. Solo nella stagione 1991-92 il Milan riuscirà ad eguagliare tale primato, chiudendo la stagione a sua volta imbattuto.
Nonostante il campionato condotto senza sconfitte, il Perugia arriva al secondo posto, alle spalle del Milan che vince il suo decimo scudetto. Il Perugia allenato da Ilario Castagner propone un gioco d'avanguardia e tallona il Milan per tutta la stagione d'andata.
Gara emblematica della stagione quella disputata il 4 febbraio 1979 al Renato Curi contro l'Inter, terminata con il punteggio di 2-2. Al termine del primo tempo il Perugia è sotto di due reti e vede la sua imbattibilità a rischio.

D'Attoma era il presidente del Perugia dei miracoli
Al 53' Franco Vannini accorcia le distanze, ma pochi minuti dopo viene steso da un cattivo fallo di Adriano Fedele e s'infortuna. Al 90' Antonio Ceccarini sigla il gol del pareggio, l'unico gol segnato dal difensore in carriera, ma significativo perchè salva il primato del Perugia. Purtroppo l'infortunio di Vannini, giocatore chiave della squadra anche nelle brillanti stagioni precedenti, è grave e il giocatore deve terminare la carriera. Al suo infortunio si aggiunge quello di Pierluigi Frosio, libero della difesa a 4 del Perugia, che dovrà saltare quasi tutto il girone di ritorno.
Pur indebolita dagli infortuni la squadra riesce a rimanere imbattuta anche per tutto il girone di ritorno, e chiude il campionato a soli 3 punti dal Milan campione, approdando per la prima volta nella sua storia in Coppa Uefa. La stagione 1978-1979 costituisce il miglior piazzamento della storia dell'AC Perugia, un risultato eccezionale per una "squadra di provincia", sapientemente raggiunto grazie ad un'oculata gestione societaria, del dirigente Silvano Ramaccioni e del presidente Franco D'AttomaIl Perugia 1978/79, aveva una rosa così composta:
Portieri: Marcello Grassi; Nello Malizia
Difensori: Michele Nappi; Antonio Ceccarini (il Tigre); Pierluigi Frosio (capitano); Mauro Della Martira; Luciano Zecchini
Centrocampisti: Paolo Dal Fiume; Cesare Butti; Franco Vannini (la torre e soprattutto la mente di quel Perugia); Salvatore Bagni; Giorgio Redeghieri; Mario Goretti
Attaccanti: Gianfranco Casarsa; Walter Speggiorin; Marco Cacciatori
Allenatore: Ilario Castagner
Nel successivo campionato 1979-80 il Perugia si assicura a sorpresa l'astro nascente del calcio italiano Paolo Rossi, che aveva rifiutato il trasferimento a Napoli, preferendo la più tranquilla collocazione perugina. Paolo Rossi fece egregiamente la sua parte, ma la squadra non riuscì comunque a ripetere il miracolo della precedente stagione, forse anche per l'assenza di un valido centrocampista come Franco Vannini, costretto al ritiro per il grave infortunio subito nel 1979.
Comunque, proprio nel momento in cui la società sembra aver stabilmente raggiunto una collocazione di vertice nel calcio italiano, arriva inaspettatamente la svolta negativa. Il 1º marzo 1980 scoppia lo scandalo del calcio italiano del 1980, che travolgerà lo stesso Paolo Rossi e, indirettamente le sorti del Perugia, che termina il campionato solo 10°.
Oltre a Paolo Rossi vengono squalificati anche Mauro Della Martira e Luciano Zecchini, e alla squadra nel successivo campionato viene inflitta una penalizzazione di 5 punti. Il colpo per il Perugia è pesante, anche psicologicamente. Così, a sole 2 stagioni dall'imbattibilità e da uno scudetto sfiorato, al termine della stagione 1980-81 si assiste a una malinconica retrocessione in serie B; quindi, negli anni successivi, seguirà anche lo sfaldarsi di quel geniale e compatto gruppo dirigenziale che aveva portato il Perugia ai massimi livelli. Dopo l'illusoria stagione 1984-85, nella quale il Perugia manca il ritorno in A per un solo punto e con una sola sconfitta in campionato stabilisce il record tuttora in essere del minor numero di sconfitte in una stagione in B, il declino proseguirà fino alla umiliante doppia retrocessione in C2 deliberata dalla C.A.F. nel 1986 per il coinvolgimento degli umbri anche nel secondo calcioscommesse, dopo peraltro essere retrocessi dalla B sul campo.Nel 1991 Luciano Gaucci, imprenditore romano già vicepresidente della Roma, rileva il Perugia, che milita in Serie C ed è sull'orlo del fallimento. Il nuovo proprietario vuole portare il Perugia ad alti livelli e con una imponente campagna acquisti, che porta in Umbria anche Giuseppe Dossena, in alcuni anni ci riesce. Nel 1991-92 la squadra è 3° e sfiora la promozione in Serie B, ottenuta l'anno successivo al termine di uno spareggio contro l'Acireale vinto dalla formazione umbra 2-1; ma per Gaucci scoppia lo scandalo di un cavallo "regalato" ad un arbitro compiacente (che in realtà era stato venduto per 10 milioni anziché 20), e la CAF rispedisce il Perugia in Serie C, promuove l'Acireale e squalifica il presidente per tre anni. L'anno successivo, stagione 1993-94, non c'è storia: il Perugia vince nettamente il campionato e viene promosso in Serie B: vi resta solo 2 anni, perché nella stagione 1995-96, la squadra, allenata da Giovanni Galeone, compie il grande salto in Serie A classificandosi al 3° posto.La permanenza in Serie A dura solo un anno: al termine di una stagione difficile, segnata anche dall'esonero di Galeone e dall'approdo a Perugia di Nevio Scala, la squadra viene retrocessa all'ultima giornata, pur a seguito di un inizio di campionato esaltante.
Di nuovo in Serie B, il Perugia è subito intenzionato a tornare nel calcio che conta; ci riesce, ma per farlo il patron cambia quattro volte allenatore: Attilio Perotti viene prima sostituito da Albertino Bigon, poi Gaucci lo richiama per alcune giornate a riprendere il suo posto, ma poi lo scarica definitivamente riportando in panchina Ilario Castagner. E l'allenatore dei miracoli riesce in una nuova impresa: con un finale da record aggancia il Torino al quarto posto e nello spareggio promozione di Reggio Emilia trionfa sui granata ai calci di rigore.
In serie A il Perugia stavolta resta 6 anni; nella stagione 1998-'99 la squadra, guidata da Castagner poi sostituito da Vujadin Boskov, raggiunge la salvezza classificandosi al 14° posto e qualificandosi per la Coppa Intertoto: si mettono in luce, amatissimi dai tifosi, il croato Milan Rapaic e il giapponese Hidetoshi Nakata. Nella stagione 1999-'00 la squadra è affidata a Carlo Mazzone, che la porta al 10° posto, e soprattutto compie, all'ultima giornata, l'impresa di battere la Juventus, togliendole così la gioia dello scudetto, che va alla Lazio..Nel luglio 2000, il patron Gaucci, abituato a stupire, ingaggia Serse Cosmi, allenatore perugino di nascita ma semi-sconosciuto dal grande pubblico. La piazza è contro il suo presidente, che sembra far di tutto per non andare d'accordo con i tifosi; riempie la squadra di giovani e di giocatori presi a prezzi bassissimi in campionati di ogni angolo del mondo o dalle serie inferiori, ma che in Serie A troveranno grande fortuna: Mirko Pieri, Fabio Grosso, Fabio Liverani, Davide Baiocco, Marco Di Loreto. Dall'estero arrivano, ad esempio, Ze Maria e Zisis Vryzas.
Il risultato è sorprendente: la squadra gioca un calcio divertente e proficuo, affermandosi come la sorpresa della Serie A. Serse Cosmi ottiene il massimo dalla sua squadra, lanciando i giovani ai massimi livelli della Serie A: tra questi Materazzi, Liverani, Grosso, Baiocco, Miccoli, che presto approderanno in Nazionale e nei club più importanti del campionato di Serie A. Il Perugia si classifica 10° nella stagione 2000-01, 8° nella stagione 2001-'02, mentre l'anno successivo, guidato da Fabrizio Miccoli, addirittura sfiora la finale di Coppa Italia dopo aver eliminato la Juventus, ma venendo eliminata dal Milan, e si qualifica per la Coppa Intertoto classificandosi 9°, al termine di un'annata ricca di soddisfazioni (tra cui uno spettacolare successo sull'Inter per 4-1).
La quarta stagione sotto la guida di Cosmi si apre con la vittoria della Coppa Intertoto sui tedeschi del Wolfsburg, che qualifica la squadra in Coppa Uefa. Il Perugia arriva fino al terzo turno, nel quale, dopo aver eliminato Dundee United e Aris Salonicco, viene eliminato dal più titolato Psv Eindhoven. Non altrettanto fortunato però il cammino in campionato: il Perugia non vince una partita per tutto il girone di andata e, quasi spacciato a quattro giornate dal termine, riesce alla fine a raggiungere l'insperato spareggio salvezza contro la Fiorentina; ma ad avere la meglio è la squadra viola (0-1; 1-1), che torna così in Serie A dopo il fallimento. Il Perugia scende in serie B, si conclude l'era Cosmi, e ben presto si concluderà anche l'era Gaucci.
Nell'anno del centenario la squadra è affidata a Stefano Colantuono e punta al ritorno in Serie A, ma al termine della stagione, nonostante l'ottimo quarto posto e la qualificazione alla finale play-off per la promozione in Serie A (persa contro il Torino), il Perugia viene escluso dal successivo campionato di Serie B dalla giustizia sportiva per problemi economici. Così, grazie al Lodo Petrucci, riesce almeno a iscriversi al successivo campionato di Serie C1 sotto una nuova amministrazione societaria, capeggiata da Vincenzo Silvestrini e denominata Perugia Calcio Srl, che in seguito è stata trasformata in una s.p.a. Nella stagione 2005/06 la squadra è affidata a Vincenzo Patania, sostituito poi da Paolo Stringara nel girone di ritorno, e pur restando sempre nelle posizioni di vertice, chiude in sesta posizione ad appena un punto dai play-off promozione.
Nel giugno 2006 la squadra è affidata a Corrado Benedetti, esonerato alla sesta giornata del campionato 2006/07. Per tutta la restante stagione la squadra è stata guidata dal tecnico Marco Cari, il quale non è riuscito nell'obiettivo prefissato di raggiungere i play off. Il 4 maggio il presidente Vincenzo Silvestrini rassegna le dimissioni in seguito alla contestata decisione di far disputare il derby Ternana-Perugia senza tifosi, ed al mancato raggiungimento dell'obiettivo sportivo. L'unica soddisfazione nella stagione rimane la conquista, da parte della Berretti del Perugia, del Campionato Nazionale Dante Berretti, dopo aver battuto il Padova in finale.
Il 18 giugno 2007 viene eletto presidente Pierangelo Silvestrini, fratello maggiore di Vincenzo, e nello stesso giorno viene ingaggiato come allenatore Antonello Cuccureddu. La squadra ha una buona partenza infilando una serie positiva di nove partite, ma alla 12a giornata incappa in una sconfitta sul campo dell'Ancona che segna l'inizio di una incredibile involuzione tecnica e fisica, inframezzata solo dalle due vittorie esterne di San Giovanni Valdarno e Potenza e dal pareggio di Crotone, caratterizzata da ben quattro sconfitte interne consecutive che ha causato l'uscita dalla zona play-off e l'esonero di Antonello Cuccureddu, sostituito per un breve periodo da Salvatore Matrecano (con lui in panchina si matura la quinta sconfitta interna consecutiva), e poi richiamato dopo le dimissioni del presidente Pierangelo Silvestrini, cui succede Enzo Di Marzo. La squadra si riprende, e consegue buoni risultati (nonostante un'ulteriore sconfitta interna) che la portano a disputare i play off promozione, da cui la squadra esce sconfitta contro l'Ancona, che passa in virtù del miglior piazzamento conseguito in campionato.
Al termine della stagione 2007/08 la proprietà Silvestrini decide di lasciare, non prima di aver riacquisito lo storico marchio riportando così in vita l'Associazione calcio Perugia 1905. Il 10 luglio 2008 la società viene acquistata dall'imprenditore perugino Leonardo Covarelli, reduce da 3 stagioni alla guida del Pisa Calcio. Il tecnico prescelto dalla nuova società è Paolo Indiani, già allenatore nel 2005 per poco tempo prima del fallimento della società, ma dopo sole due gare di Coppa Italia e prima dell'avvio del campionato di Prima Divisione si arriva ad una rescissione consensuale del contratto tra società e tecnico. Al suo posto viene chiamato Giovanni Pagliari, ex giocatore del Perugia negli anni '80 ed ex allenatore di Monza e Foligno. Dopo una vittoria alla prima di campionato, il Perugia subisce 3 sconfitte consecutive, che portano, il 22 settembre 2008 all'esonero di Pagliari, e all'arrivo sulla panchina biancorossa di Maurizio Sarri. Il tecnico toscano, però, dopo un discreto avvio sulla panchina biancorossa, e dopo una serie di risultati positivi di ben 7 partite, non riesce più a tornare alla vittoria. In seguito alla clamorosa disfatta a Gallipoli di domenica 15 febbraio 2009 (partita persa con il punteggio di 4-1), viene esonerato lo stesso giorno dal presidente Covarelli, che richiama in panchina Giovanni Pagliari. Alla prima partita del suo nuovo corso, il Grifone di Tolentino cala il poker: la squadra batte 4-0 il Potenza uscendo dal Curi tra gli applausi.

14/04/09

INGRIFATI

INGRIFATI1989

Le origini (dal sito Ufficiale):Le origini del gruppo risalgono al 1987 quando alcuni amici che frequentavano il Circolo ARCI San Sisto (popoloso quartiere di Perugia) decisero di unirsi sotto uno striscione, con la denominazione "INKAZZATI" per dare più colore alla curva nord e più calore alla squadra che allora aveva appena vinto il campionato di C2.Nel 1989 abbiamo avuto l'esigenza di trovare un nome che si addicesse ai più al nostro temperamento, al carattere, alla voglia di emergere, che rendesse l'attaccamento al GRIFO. Nacquero cosi gli "INGRIFATI", che a poco a poco sono diventati uno dei gruppi trainanti del tifo in Curva Nord. Nel 1991 con l'arrivo di Gaucci, il ritrovato entusiasmo della piazza ha portato alla nascita di molti gruppi e benché potevamo avvalerci di due anni di esperienza, ci furono tentativi per metterci da parte, fino al punto che la domenica si litigava su quale striscione appendere in curva. Dopo varie vicissitudini i gruppi che hanno meritato lo spazio sono rimasti tre. Emergere non era un gioco da ragazzi, ma la passione ci ha aiutato moltissimo. Quei 16 metri di spazio conquistato rappresentano, a distanza di anni, il nostro orgoglio.

13/04/09

BRIGATA ULTRA' PERUGIA








Purtroppo non sono riuscito a trovare notizie sufficienti per ampliare questa pagina sul gruppo Ultras della Brigata !!
Se qualcuno volesse inviare del materiale su questo argomento...sarebbe il benvenuto !!
Grazie, GiovyPG

ARMATA ROSSA




Armata Rossa 1978





L’Armata Rossa è il gruppo storico del tifo perugino. Fondato nel 1978 nei pressi dello storico bar “Turreno” allorchè diversi gruppi ultras decisero di unirsi sotto un unico nome che li rappresentasse. Il leader indiscusso e riconosciuto (qui non viene volutamente fatto il nome) è un personaggio carismatico che ha saputo guidare il Gruppo nelle alterne vicende in trenta anni di Tifo al seguito del Grifo, rinunciando anche ad una vita personale e "sposando" il Perugia con lo stesso Amore che si può avere per una donna. L’Armata, dalla sua nascita sino ad oggi, non ha mai abbandonato la squadra diventando così indiscutibilmente il “gruppo storico” del tifo biancorosso per eccellenza. Nati ai tempi tempi d’oro del Grifo targato D'Attoma e Castagner e del quasi scudetto, hanno saputo resistere alle vicende legate al calcio scommesse e al triplo salto mortale dalla B alla C2. Un periodo in cui l’Armata ha vissuto periodi bui, l’entusiasmo non c’era e le vicende societarie e l’andamento della squadra non contribuivano certo a crearlo. Ma ciò nonostante l’Armata non ha mollato e grazie all’era Gaucci il gruppo si è potuto infiammare di nuovo col ritorno nella massima serie. Nell'anno del centenario e del nuovo periodo buio che ha visto nuovamente precipitare il Grifo negli abissi della terza serie nazionale, ha mostrato una grande maturità di fronte alle situazioni societarie difficili del momento, mantenendo sempre una posizione "tollerante" sui primi insuccessi sportivi della nuova ed inesperta dirigenza Silvestrini. In questi ultimi anni il Gruppo ha dovuto subire anche la perdita di una persona speciale, Carlina, che sicuramente dal Cielo continuerà a seguire i colori biancorossi insieme ai ragazzi del suo Gruppo Ultrà.